Tiptronic
Prefazione:
Questo racconto apparentemente delirante e suddiviso in quattordici paragrafi denominati paradigmi, ci coinvolge emozionalmente in un viaggio dell'autore in alcune città europee - Londra, Parigi, Venezia e Innsbruck - nel tentativo di dare risposte alle ossessioni ricorrenti della sua esistenza. La lettura, non del tutto facile, ci inabissa nelle profondità estreme della coscienza umana tra giochi di specchi, trappole e illusioni metafisiche. Disperazione, passione, sensualità, sogno, e morte, sono mixati in un vertiginoso percorso sensoriale ed emozionale non esule da una caratterizzazione fondamentalmente drammatica ma al contempo intimistica e piacevolmente bohemmien. La lettura appare immediatamente disordinata e caotica per poi approdare in un nuovo ordine semiotico dove illusione e realtà tentano di descrivere l'archetipo della vita.
Paradigma .1 - Cinquanta sterline
Ci sono cose che un uomo non potrà mai vedere se non con gli occhi di un neonato, cose che valgano la pena vedere osservando ogni minimo dettaglio di ogni giorno, di ogni luogo. Londra, gelido Dicembre del 1988, umida e dolciastra atmosfera di una metropoli cupa, eccentrica, contraddittoria come tante, scavata nel sottosuolo per aumentarne il movimento umano tra tanta disperazione, di carne e non di cera, o di nobile sangue. Come il rumore del vento che sibila tra le rocce, la dinamica del mio corpo seduto osserva il percettibile, immagina l'impercettibile, di quelle anime attonite appese al tubo dallo sguardo assente e paziente nell'attendere la luce del pallido sole. In questo posto mancano solo le bare e i fiori, le lacrime orgogliosamente trattenute tra le palpebre fermano illusoriamente il tempo dinamico, lo scorrere della moderna caverna rallenta, rallenta, rallenta in un angosciante sospensione mentale o demenziale. La luce divampa all'arrivo di ogni stazione dai mille colori dei metropolitani graffiti, dallo scambiarsi veloce delle anime appese pulsano le voci di mille paesi come in un'agghiacciante babilonia di ferro e cemento ribaltata verso un inferno dantesco. Un uomo, li per terra, disteso al di la del vetro, nell'essere sussiste quello che l'uomo considera indegno, anomalo, vergognoso, evidente ritratto della propria temporaneità, della fragilità, dell'indifferenza amara di chi non guarda con occhi propri ma imprestati con mille sterline al mese (ne bastano cinquecento per imbastardirti). Non resta che il metropolitano graffiti, che silenzioso e sincero racconta la storia di chi vede nell'oblio il rifarsi quotidiano di tanta disperazione, del marcire progressivo di tutto ciò che vede, specchiante manufatto di delirante, ingenua, onnipotenza. Gelido Dicembre di Londra che con cinquanta sterline mi regalò occhi di cristallo, puri e trasparenti.